Chiesetta della Rotonda

L’antica ricetta dei Rofioi

Storia dei rofioi

La storia che stiamo per raccontare, è nata a sud del paese nella seconda metà dell’800 e prolungatasi, all’incirca, fino agli anni Sessanta del ‘900, è quella dei tipici dolci locali denominati “Rofioi”, motivo di vanto per il paese perché nati proprio “in loco”.

Si narra che un tempo a Sanguinetto, ogni 12 settembre in occasione del Santo Nome di Maria, la contrada Capo di Sotto di fronte alla chiesetta della Rotonda, si animasse a festa con banchetti di dolciumi. Pare inoltre che nell’antistante locanda “Alla Posta” i proprietari signori Longhi, ospitassero momenti di allegria con balli, invisi al parroco perché fuori dalla cornice del sacro.

Si dice, anche, che per “conquistare” qualche nobile forestiero, giunto in carrozza a Sanguinetto (ricordiamo, appunto, che la “posta” era anche una stazione di sosta dei cavalli), si facesse gustare una delizia del tutto nuova ed originale.

Colori, sapori, profumi e buon umore: l’allegra brigata del Capo di Sotto “inventava” così, oltre cent’anni fa il “Rufiol” che veniva piegato assumendo la forma del “raviolo” (è questa l’etimologia più naturale del nome), una morbida pasta ripiena che diventava il prezioso simbolo di uno dei vari raduni popolari.

Le donne di Sanguinetto venivano chiamate alla locanda per “tirare a mano” la pasta, ma poi il gestore Armando Longhi s’appartava per inserirvi un impasto segretissimo, che era conservato gelosamente in un’unica ricetta scritta.

Nascevano, insomma, i “rofioi”, dolci sconosciuti, che tutte le massaie locali, d’allora in poi, avrebbero provato a riprodurre in casa, ricordando il gusto del dolce assaggiato per indovinare gli ingredienti.

Oggi, naturalmente, non ci sono testimoni diretti delle origini, che sembrano affondare nel periodo successivo all’Unità d’Italia, ma voci di generazioni che si sono tramandate la novità, con varianti nella ricetta di base, riscritta e conservata con cura da poche famiglie.

Nascevano, insomma, i “rofioi”, dolci sconosciuti, che tutte le massaie locali, d’allora in poi, avrebbero provato a riprodurre in casa, ricordando il gusto del dolce assaggiato per indovinare gli ingredienti.

Oggi, naturalmente, non ci sono testimoni diretti delle origini, che sembrano affondare nel periodo successivo all’Unità d’Italia, ma voci di generazioni che si sono tramandate la novità, con varianti nella ricetta di base, riscritta e conservata con cura da poche famiglie.

Infine, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 145 del 5 luglio 2010, i “Rofioi” hanno preso la denominazione riconosciuta di “Dolce Tipico” di Sanguinetto.

locanda “Alla Posta”

Pietro Longhi e Signora

Preparazione dei Rofioi